Secondo gli esperti nei prossimi mesi aumenteranno le fasce di popolazione che avranno bisogno di interventi di e-mental health

23/08/2022 · News

Accanto al Covid sta avanzando un’altra pandemia, quella che riguarda la Salute Mentale. Sono tantissimi i giovani e i meno giovani colpiti da un ampio spettro di disturbi quali quelli dell’ipocondria, del sonno, ossessivo-compulsivi tutti effetti negativi scaturiti dall’esposizione a fattori di stress come la separazione dai propri cari, la paura del contagio, la noia. Si stima che i disturbi psicotici potrebbero interessare anche più del 4 % di coloro che sono venuti in contatto con il virus, mentre le conseguenze neuropsichiatriche causate dalla pandemia potrebbero colpire un soggetto su tre tra quelli con disturbi mentali emersi già prima della diffusione del coronavirus.

In Italia la popolazione che ha manifestato sintomi depressivi è passata dal 6% in epoca pre-Covid, a quasi il 30% (il dato si riferisce allo scorso anno). Mentre almeno il 10% degli oltre 100mila italiani che hanno subito un lutto in famiglia a causa del Covid-19 sta andando incontro a episodi depressivi.

Le donne, su cui grava la doppia gestione lavorativa-familiare, i giovani, che via via si sono chiusi in sé stessi, gli anziani, sui quali è pesata la riduzione degli stimoli emotivi, cognitivi e fisici e i bambini sono le 4 fasce di popolazione più colpite dai disturbi mentali post Covid. Secondo gli studiosi nei prossimi mesi la situazione potrebbe precipitare e vedere il coinvolgimento anche di altre fasce di popolazione, ‘alcune malattie mentali – ahinoi - non si manifestano immediatamente, ma dopo un periodo di latenza’. Dal 2020 però la e-mental health ha dimostrato di essere efficace come la psicologia e psichiatria tradizionali e di avere allo stesso tempo il vantaggio di garantire, soprattutto per i pazienti più ‘esposti’ una maggiore facilità d’accesso e di scelta.